Guarda il film su iTunes o Google Play

IL FILM

IL FILM

Zoran, il mio nipote scemo e prodotto da Transmedia in co-produzione con la slovena Staragara, il film è la prima produzione cinematografica interamente made in FVG. Frutto di un lungo processo di sviluppo iniziato nel 2009 durante EAVE, il lungometraggio è la prima pellicola della regione ad aver ottenuto il supporto di Eurimages, il Fondo costituito dal Consiglio d’Europa nel 1989 allo scopo di promuovere l’industria cinematografica europea, sostenendone i settori della produzione e della distribuzione cinematografica. Sostenuto da Fondo per l’Audiovisivo del FVG, FVG Film Commission, MIBAC, Slovenski Filmski Center (il fondo Nazionale sloveno), Viba film e RTV Slovenija, l’opera vanta la partecipazione di un cast ed una troupe internazionale e vede come protagonista – nella sua terra d’origine – uno dei più quotati attori italiani del momento: Giuseppe Battiston, con più di cinquanta film all’attivo. Importanti le partecipazioni di Teco Celio (già visto in “Habemus papam” e altri 100 film), Marjuta Slamič (affermata attrice slovena), Roberto Citran e per la prima volta sullo schermo del giovanissimo talento sloveno Rok Prašnikar nel ruolo di Zoran.

 

CAST TECNICO

Regia Matteo Oleotto Produzione Igor Prinčič Coproduzione Miha Černec Produzione esecutiva Ognjen Dizdarevič Soggetto Daniela Gambaro, Pier Paolo Piciarelli, Matteo Oleotto Sceneggiatura Daniela Gambaro, Pier Paolo Piciarelli, Matteo Oleotto, Marco Pettenello Montaggio Giuseppe Trepiccione Fotografia Ferran Paredes Rubio Musica Antonio Gramentieri Scenografia Vasja Kokelj, Anton Špacapan Vončina Costume Emil Cerar Casting Antonella Perrucci Organizzazione generale Luca Emiliano Pancaldi Aiuto regia Andrea Pagani Segreteria di edizione Petra Trampuž Bočevska Suono di presa diretta Emanuele Cicconi, Vincenzo Urselli Montaggio del suono Daniela Bassani Effetti speciali Paola Trisoglio

SINOSSI

Il film racconta la storia di Paolo Bressan, quarantenne che trascorre le sue giornate da Gustino, gestore di un osteria in un piccolo paese. Una mattina gli piombano in casa due vigili per portare una bella notizia: una sua vecchia zia slovena è morta, e Paolo sembra essere l’unico erede. Carico di speranze, Paolo si reca in un paesino sloveno sperduto tra i monti e le speranze si frantumano subito contro il muro di una realtà severa: niente soldi, solo un ragazzino orfano di nome Zoran, apparentemente ritardato, che viveva con la vecchia zia e che adesso Paolo, come unico erede, dovrà accudire, in attesa dell’ingresso in una casa-famiglia. Paolo lo carica in macchina e se lo porta dentro casa con lo stesso entusiasmo di un uomo che odia gli animali e che ha appena vinto alla lotteria un vecchio cane che puzza. Per Paolo, incapace persino a convivere con se stesso, la convivenza con quel ragazzino strano è quasi un incubo, finché un giorno, il bambino, parcheggiato come un borsone in Osteria, tira fuori dalla tasca una freccetta e colpisce il centro il centro di una botte. Zoran fa centro una, due, tre, dieci, cento volte. Gli occhi di Paolo si accendono per la prima volta: il vecchio cane che puzza può diventare un Pitbull spietato e primeggiare nei combattimenti tra cani. Così lo porta nelle osterie più sperdute e decadenti, sfidando tipi pericolosi e gettando il bambino nella mischia. Grazie al piccolo Zoran, Paolo vince prosciutti e damigiane, vince per la prima volta nella sua vita e vuole vincere ancora, fino a individuare il più ambizioso degli obiettivi: i 60mila euro messi in palio dal mondiale di freccette di Glasgow. Zoran può farcela e Paolo è pronto a fare carte false per farsi affidare il ragazzino. Ma sarà tutto così facile? Una cosa è certa: Paolo s’è svegliato da un letargo che durava da sempre; le sue abitudini sono ormai squarciate; ha iniziato a inseguire un riscatto e ha trovato una responsabilità. Ma il nostro Paolo sarà in grado di cambiare definitivamente? Nella provincia goriziana, tra bottiglie di vino scolate sempre troppo in fretta, Paolo l’inaffidabile, Paolo l’insopportabile, Paolo l’alcolizzato, prima di vincere qualsiasi gara di freccette, sarà in grado di sconfiggere se stesso?

IL CAST
Paolo
PAOLO (Giuseppe Battiston)

Svogliato e sovrappeso, cinico, disilluso e soprattutto alcolizzato, Paolo è un quarantenne con alle spalle un matrimonio fallito e una vita lavorativa fatta di espedienti, nella pigra attesa dell'evento che possa cambiargli la vita e portarlo lontano dal paese dov'è nato e dal quale non si è mai mosso. Nel frattempo, Paolo spende il proprio tempo in osteria, dove non lesina a sfoggiare tutto il suo colorito repertorio di battutacce. Dicono che non sia stato sempre così. Pare che da giovane, il nostro sia stato anche un uomo prestante e di bell'aspetto. Ma quei giorni sono passati da tempo e all'ormai imbruttito Paolo non resta che barcamenarsi tra la negazione del proprio evidente alcolismo e i goffi tentativi di rinconquistare l'ex moglie Stefania; finché, un giorno, scopre di avere un nipote molto particolare...

Zoran
ZORAN (Rok Prašnikar)

Quindici anni appena compiuti e orfano di entrambi i genitori, l'occhialuto Zoran è stato cresciuto da nonna Anja in un minuscolo paesino sperduto tra i monti della Slovenia. Esile, impacciato e visibilmente segnato dall'essere l'unico ragazzino in un villaggio di anziani, Zoran vive una vita di routine: si mangia senza parlare, i vestiti vanno sempre piegati e sistemati nell'armadio e il tempo libero arriva soltanto quando le faccende di casa sono state sbrigate. Tempo libero che Zoran impegna studiando dai libri della nonna un italiano straordinariamente forbito e, soprattutto, dedicandosi alla sua più grande passione: le freccette. Nel corso degli anni, infatti, Zoran ha imparato a colpire con estrema frequenza il vecchio bersaglio trovato in soffitta. Alla morte della nonna, Zoran viene affidato allo scorbutico zio Paolo, che intravede nel talento del nipote la chiave per dare una svolta alla propria vita.

Gustino
GUSTINO (Teco Celio)

Figura quasi sacerdotale, non si capisce se l'amicizia con Paolo nasca da 30 anni di conoscenza o, viceversa, dal fatto che Gustino sia nel contempo il gestore dell'osmizza (osteria) che Paolo frequenta più assiduamente. A differenza dell'amico, Gustino si è lasciato alle spalle la gioventù ribelle, un po' per la necessità di accudire l'anziana madre Clara, ma soprattutto trovando un equilibrio perfetto nella sua multidimensionale professione. Oste sì, ma anche fidato amico, paziente confessore e, quando necessario, severo controllore. Virtù, queste, delle quali l'amico e miglior cliente Paolo approfitta a piene mani e senza riguardo, a qualunque ora del giorno e della notte.

Ernesto
ERNESTO (Riccardo Maranzana)

Collega di Paolo nella mensa di una casa di riposo per anziani, il quarantenne Ernesto è l'incarnazione dell'entusiasmo, sempre affabile e conciliante con tutti. Preciso e rigoroso, religioso osservante, soffre tuttavia di ansie da prestazione per le quali l'amico-antagonista Paolo non esita a deriderlo. Ernesto si distrae dal suo turbolento passato da alcolista cantando con il coro del paese, per quanto Paolo faccia leva su ogni debolezza per impedirgli di voltare pagina definitivamente.

Stefanija
ŠTEFANIJA (Marjuta Slamič)

Štefanija è tutto ciò che Paolo non ha. Concreta, determinata, saggia, arrivata all'età adulta ha preso la sofferta decisione di interrompere il matrimonio con il troppo immaturo Paolo per trovare maggiori stabilità e serenità nel suo nuovo marito, l'affabile Alfio. Non certo appariscente ma in grado, all'occorrenza, di diventare unn gran bel pezzo di donna, Štefanija ama cucinare e leggere e soprattutto ama Alfio, pur continuando a volere un bene quasi materno a Paolo, preoccupata soprattutto per le sue condizioni di salute...

Alfio
ALFIO (Roberto Citran)

Cinquantenne fin troppo onesto e pacato, Alfio, secondo marito di Štefanija, è caratterialmente l'esatto opposto di Paolo, oltre ad esserne il datore di lavoro. Di animo generoso, suo malgrado ospita spesso a pranzo il rivale in amore. Nel conflittuale rapporto che intercorre tra i due, il lato buono di Alfio si manifesta sotto forma di estrema tolleranza nei confronti del rivale-dipendente. Per tutto il resto, la sua personalità viene perfettamente riassunta dal suo hobby preferito, quello di costruire uccelli di ceramica.

Anita
ANITA (Doina Komissarov)

Quattordicenne sveglia e intelligente, Anita ha dovuto imparare ad arrangiarsi fin dalla più tenera età. Scomparsa la madre quando era ancora bambina e con un padre malato che non esce mai di casa, la vita della giovane Anita si divide principalmente tra la scuola, che frequenta con profitto, e l'assistenza al genitore. Nel tempo libero, ama scorrazzare con la sua vecchia moto da cross e cantare anche lei, come Ernesto, nel coro del paese, contesto nel quale tutti le vogliono bene come a una figlia.

e con: Peter Musevski (notaio), Ivo Barišič (Dr. Vrtovec), Jan Cvitkovič (Jure), Maurizio Fanin (Jožko), Mirela Kovačevič (barista), Ariella Reggio (Clara), Rossana Mortara (vigilessa) e l’amichevole partecipazione di Sylvain Chomet; e inoltre: Karolina Černic, Marco Valdemarin, Pierpaolo Bordin, Giorgio Wenigg, Jože Bukovec, Bogdana Bratuž, il coro (Massimo Devitor, Paolo Boro, Ivan Prugnola, Luigi Spessot, Alessandro Gregorat, Alessandro Bressan, Ruggero Giraldi, Fabio Comelli, Enrico Luca, Erminio Amorie, Paolo Brumat).

CONTATTI

UFFICIO DI PRODUZIONE

Transmedia
Igor Prinčič
Piazza Della Vittoria, 41
34170 Gorizia – Italy
+39 348 860 53 99
igorprincic@transmedia.it

CO-PRODUZIONE

Staragara
www.staragara.com

VENDITE

Slingshot Films
www.slingshotfilms.it
Salita di Gretta 7/1
34136 Trieste - Italy
+39 347 62 73 390
manuela@slingshotfilms.it

DISTRIBUZIONE

Tucker Film
www.tuckerfilm.com